Sandrino the Butcher è una riflessione sulla condizione dell’esistenza umana attraverso il “Doppelganger”, parola mutuata dal tedesco che indica quel gemello, solitamente maligno, che dicotomicamente ci appartiene e con il quale, spesso anche inconsciamente, ci alterniamo. Convinto di essere sempre se stesso, ognuno di noi interpreta infatti una commedia ogni giorno diversa. I manufatti di Sandrino sono l’agìto liberatorio del pensiero che indaga senza costrizioni sul fascino della forma come pura arte visiva, svincolata dal pragmatismo meramente funzionale dell’oggetto.